La nostra storia
Sono nata in Svizzera e mi sono laureata in pedagogia a Sciaffusa.
Più di quarant’anni fa sono arrivata in Toscana per studiare italiano e restauro ligneo. È stato allora che mi sono innamorata di un musicista jazz diventato uomo di campagna e di cavalli — e sono rimasta. Ma confesso che non è stato solo per lui.
Come molti prima e dopo di me, sono stata conquistata dal fascino inesauribile della Toscana: la sua arte, la storia, la musica, la lingua, la cultura, il cibo, il vino… e soprattutto le persone. Ciò che più di tutto mi ha rapita, però, è la bellezza dei paesaggi: la luce che muta con le stagioni, le colline che respirano lente, le campagne selvatiche e silenziose, velate di antichità.
Per alcuni anni abbiamo diretto un centro equestre nel Chianti fiorentino, prima di stabilirci nelle Terre di Siena. Qui sono nati Sofia e Matteo, cresciuti tra trattori, stalle di Chianine, ulivi e vigne in una fattoria nei dintorni di Siena. Io ho continuato a lavorare con i cavalli e come restauratrice.
Quando mio marito se n’è andato – seguendo, come in un sogno, il nostro cavallo più amato – ho proseguito il cammino da sola, a piedi, come guida ambientale escursionistica. La natura è sempre stata il filo conduttore della mia vita: la mia maestra, la mia casa, la mia più grande fonte di bellezza.
Nel 2017 ho trovato la Pieve. Era abbandonata, dimenticata, come un tessuto antico coperto di polvere. Ho sentito che era destino, così ho deciso di inseguire un sogno – forse una follia – e quell’incontro provvidenziale con Edoardo e Giulia Milesi ha suggellato un patto: non con il diavolo, ma con i santi. Anzi, con molti santi.
Insieme a loro, e con i miei figli Matteo e Sofia – lei dal lontano Messico – tra fatiche e entusiasmi, disastri e rinascite, la nostra Pieve è tornata a vivere.
Oggi la Pieve di San Giusto è di nuovo viva. E noi, con lei, siamo felici.

Caterina Frey
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Matteo

Sofia

